Dalle origini del presepe alle miniature, dalle favole sceniche alle tradizioni locali delle statuine, è tutto un susseguirsi di immagini capaci di destare emozioni e suggestioni in un’atmosfera di soavità natalizia. Ma il centro del Natale nell’arte è nelle chiese, negli affreschi, nelle rappresentazioni della Natività, nella testimonianza di vari artisti che hanno dato all’evento dell’Incarnazione un’interpretazione nella loro storia e nella loro cultura. Fin dai primi secoli del cristianesimo cominciano a essere raffigurati episodi legati alla storia di Gesù, soprattutto la sua nascita. Nelle varie opere ogni artista usa la sua cultura, fantasia e stile, che sono influenzati dal periodo storico in cui vive. Nell'arte, e in particolare nella pittura, i personaggi, compresi Maria, Giuseppe e Gesù, sono spesso rappresentati come persone comuni dell'epoca degli artisti, con stili e atteggiamenti che non appartengono alla cultura del periodo in cui visse Gesù. Queste opere d'arte nel corso dei secoli, in epoche di diffuso analfabetismo, hanno avuto il compito di illustrare e avvicinare le varie popolazioni al cristianesimo. Da sempre emozionano lo spettatore e gli fanno sentire più vicini avvenimenti accaduti molti secoli fa. Il biblista Gianfranco Ravasi dice che la scena della Natività, il confluire dei pastori che avanzano verso la grotta, l’adorazione solenne dei Magi con il loro sontuoso insieme di doni, costituiscono per l’arte un vero e proprio alfabeto colorato della vita, della fede, della fiducia, dell’avvio di una storia segnata dalla pace tra Dio e l’umanità e degli uomini fra loro. I Vangeli dell’infanzia di Gesù che, da testo storico, letterario e teologico quali esso sono, si sono trasformati in pietra, in colore, in immagini. Sono un messaggio di luce destinato a tutti, a credenti e a non credenti, così che ognuno, come era accaduto ai Magi, segua la sua stella.
(testo liberamente tratto
da una manifestazione natalizia
- scuola primaria di Via del Sole 2010 -
c/o la nostra chiesa)