Il culto mariano ha espresso nei secoli capolavori di fede e di amore verso la Madre di Dio. I testi, le preghiere, i canti, le immagini sacre ispirate dalla Vergine Maria colpiscono per la loro bellezza e per quell’originalissimo stupore che li pervade e che apre il cuore al Mistero dell’Incarnazione. Il popolo di Dio ha innalzato cattedrali meravigliose in onore di Maria e la teologia ne ha celebrato le lodi con parole piene di luce e di gioia, manifestando l’amore di ogni cristiano verso Colei che ha fatto risplendere nella sua vocazione il prodigio ineffabile della grazia di Dio.
Maria è veramente il capolavoro della grazia, perché in lei si compie il Mistero di Dio che si fa uomo, del Verbo che si fa carne. In lei vediamo luminosa l’immagine della Chiesa madre dei credenti, splendida come la Gerusalemme celeste, avvolta di sole e coronata di stelle come la donna dell’Apocalisse, trafitta dal dolore come l’Addolorata presso la Croce, adorante e soave presso la culla del Dio Bambino, santa e Immacolata nella sua vocazione di grazia, che schiaccia la testa del Serpente, stupita dinanzi all’Angelo dell’Annunciazione, piena di gioia esultante nell’incontro con Elisabetta, incoronata di gloria e Assunta in cielo alla destra del Figlio. Ogni festa mariana ci mostra un volto di Maria svelando un volto di Gesù, la Madre e il Figlio sono indissolubilmente uniti nell’unico Mistero di salvezza che risplende nella liturgia della Chiesa. Il miracolo di grazia della Vergine Maria viene offerto ai credenti durante tutto l’anno liturgico in una sorta di mirabile ritornello che quasi mensilmente scandisce il cammino di preghiera di tutta la Chiesa.
Già nella preghiera giornaliera l’Angelus rappresenta la scansione gioiosa delle ore del giorno, proprio come la campana che un tempo si faceva udire per rammentarci la preghiera dell’Ave Maria. Il ricordo dell’Incarnazione deve segnare il tempo della nostra esistenza come legame forte al centro della Redenzione, come un mistico orologio che ci rammenta che Cristo è venuto in mezzo a noi.
Anche il Rosario è memoria viva del legame che unisce Maria e Gesù, tutti e due inseparabili nella storia salvifica. La memoria dei misteri di Cristo non può non ricondurci alla Madre, porta santa attraverso la quale questi misteri sono entrati nella nostra storia, via maestra sulla quale Cristo ha voluto venire fino a noi. Questa preghiera semplice è un modo per metterci su questa via, per entrare da quella porta e affacciarci al mistero di Cristo con semplicità e profondità. Ci facciamo accompagnare dalla Madre e dal suo “sì” incondizionato alla volontà di Dio per comprendere Gesù, lasciamo che sia lei a interpretare quei momenti decisivi per la nostra salvezza che il Vangelo ci presenta, chiediamo a Maria di intercedere presso Dio perché Egli apra il nostro cuore ad accogliere con fede il Signore Gesù nella nostra vita affinché porti frutti d’amore e di verità.
La preghiera mariana diviene perciò per tutti noi una necessità dell’anima affannata, una luce per la mente alla ricerca della verità, un sollievo per il cuore tormentato dal dubbio e dalla sofferenza. Rivolgersi a Maria è ritrovare un porto accogliente in cui rivivere la propria fede nella pace, guidati e sostenuti da Colei che ha vissuto per prima la forza creatrice dello Spirito che in lei ha realizzato l’Incarnazione di quel Verbo eterno “per cui tutte le cose sono state create”.
In un tempo storico come quello che stiamo vivendo è necessario ritrovare questa stella che sappia condurci alla meta, occorre che sappiamo riconquistare con profondità ed equilibrio quelle devozioni che forse nel passato sono state vissute con superficialità e sentimentalismo ma che portavano in sé verità profonde e fondamentali. Bisogna evitare di compiere l’errore contrario, ovvero di rinunciare a un’autentica devozione mariana con la scusa a volte di essere così più rigorosamente “cristocentrici”. In realtà l’amore verso Maria nasce solo nei cuori che sanno stupirsi della grazia di Dio e che sanno riconoscerne la necessità nella propria vita. Non si comprende Maria se non si comprende il mistero della grazia divina di cui lei è il capolavoro. I tempi odierni hanno proprio bisogno di riscoprire la bellezza della grazia e nel contempo di vederla luminosamente presente nella sua Chiesa, di cui Maria è l’Icona perfetta. Impariamo, dunque, a celebrare con gioia e amore le feste e le memorie mariane, riscoprendo in esse tutta la bellezza e la forza della Redenzione donataci da Cristo.