giovedì 21 febbraio 2013

Messaggio dell’Arcivescovo per la Quaresima 2013

Padre, ho peccato!
Una delle vie che la Quaresima ci invita a riscoprire, come parte del cammino della vita e come preparazione alla gioia della Pasqua, è la penitenza. Lo sentiremo ripetere nelle nostre chiese in questo periodo ma forse, nella nostra epoca, se ne va smarrendo gradatamente il significato. Il Vangelo è impregnato di questa spiritualità e Gesù ce ne vuole rivelare continuamente il segreto. Il cammino della penitenza è un cammino di fede; proviamo a ripercorrerlo individuando quattro piccole tappe che possono accompagnare la nostra Quaresima in questo Anno della Fede.
1. Pentimento
. Il pentimento nasce quando si sperimenta la povertà del peccato, il senso del peccato. Quando si è capaci di mettersi in ascolto della propria coscienza dove, silenziosa ma chiara, risuona la voce di Dio che, sempre, illumina la realtà del male e indica la via del bene, additandoci la verità di noi stessi. Il pentimento è una profonda esperienza di verità, è un incontro con la verità e, seppur doloroso, è un passo che fa intravedere la possibilità di uscire dal male, che indica alla nostra libertà, oscurata e ferita, la luce e la gioia del ritrovare se stessi.
2. Conversione
. Quando il pentimento si trasforma in libera scelta, si ha la conversione. Essa nasce dalla decisione di fare verità, di scegliere la verità e porta a un cambiamento di direzione. La nuova direzione che la vita assume, grazie al processo di conversione, è prima di tutto interiore. Il primo cambiamento è nell’atteggiamento: è nel comprendere che, per intraprendere la strada della verità, è necessaria non solo una meta ma anche un aiuto. L’uomo non si converte da solo! L’uomo, in ogni piccola e grande conversione della vita, ha bisogno di riscoprire l’umiltà del chiedere perdono.
3. Riconciliazione
. Questa richiesta di perdono ha un interlocutore; il nucleo della penitenza è quella riconciliazione che si sperimenta nell’incontro con Dio, ricco di misericordia: nell’incontro sacramentale! È un incontro che ci riconcilia con noi stessi, ci riconcilia con i fratelli, ci riconcilia con i nemici, perché ci riconcilia con la Misericordia stessa di Dio e ce ne fa diventare destinatari e canali. Nel sacramento della riconciliazione, la penitenza diventa una concreta esperienza d’amore, di un amore ricevuto e donato, di un amore che cambia la vita.
4. Risurrezione
. Sì: è l’amore che cambia la vita. È l’amore che fa rinascere la vita. È l’amore che trasforma la perdizione in ritrovamento, il laccio del peccato in liberazione, la morte in vita: quell’Amore che l’incontro sacramentale permette di ricevere in sovrabbondanza. La penitenza è via di risurrezione perché l’essere umano, nato per amore, può rinascere solo grazie all’amore!
Carissimi fratelli e sorelle,
che la nostra fede, in questa Quaresima, accolga con gioia l’invito alla penitenza. Che la verità di noi stessi sia provocata, che la nostra libertà sia attirata, che la nostra vita sia trasformata. E che l’Amore di Dio, incontrato nell’esperienza viva e vivificante della misericordia e del perdono sacramentale, ci convinca che, quali che siano i peccati che ci opprimono, siamo chiamati a risorgere, siamo fatti per risorgere; per questo, siamo invitati a riscoprire la gioia e la grazia di poter pronunciare una parola d’amore, sempre nuova e che sempre ci rinnova: «Padre, ho peccato!».
Rossano, 13 febbraio 2013
Santo Marcianò