mercoledì 6 febbraio 2013
UN PENSIERO DI MADRE TERESA ALLA SETTIMANA
Ci sono malati e storpi che non possono fare nulla per condividere il nostro lavoro. Cosi adottano una sorella o un fratello, che poi li coinvolgerà completamente in tutta la sua attività. I due diventano una persona sola, e chiamano l'altro «secondo io». Il mio «secondo io» è in Belgio, e l'ultíma volta che sono stata là, mi ha detto: «Sono sicura che ti aspettano tempi duri con tutto quel camminare, lavorare e parlare. Lo so perché sento un gran dolore alla schiena». E questo appena prima della sua diciassettesima operazione. Ogni volta che devo fare qualcosa di speciale, c'è lei dietro di me a darmi la forza e il coraggio dì farla.