mercoledì 28 agosto 2013

UN PENSIERO DI MADRE TERESA ALLA SETTIMANA

Un giorno venne da me una signora vestita con un prezioso sari. Mi disse: «Madre, voglio lavorare con te». Pregai per un momento per trovare la risposta giusta da darle a proposito del suo desiderio di lavorare con me. E le dissi: «Io comincerei con il sari. Inizia con il comprarti un sari meno costoso ogni mese, e' il denaro che risparmierai portamelo per i poveri». Così lei iniziò a comprarsi sari meno costosi e disse che questo le aveva cambiato la vita. Aveva veramente capito cosa significasse condividere. E mi disse che aveva ricevuto molto di più di quello che aveva dato.

martedì 27 agosto 2013

ASCOLTIAMO PAPA FRANCESCO (Brevi messaggi tratti da Angelus, Omelie, Udienze, Discorsi … dal sito www.vatican.va)

Sentite bene, giovani: andare controcorrente; questo fa bene al cuore, ma ci vuole il coraggio per andare controcorrente e Lui ci dà questo coraggio! Non ci sono difficoltà, tribolazioni, incomprensioni che ci devono far paura se rimaniamo uniti a Dio come i tralci sono uniti alla vite, se non perdiamo l’amicizia con Lui, se gli facciamo sempre più spazio nella nostra vita.

lunedì 26 agosto 2013

ASCOLTIAMO PAPA FRANCESCO (Brevi messaggi tratti da Angelus, Omelie, Udienze, Discorsi … dal sito www.vatican.va)

Ma le difficoltà, le tribolazioni, fanno parte della strada per giungere alla gloria di Dio, come per Gesù, che è stato glorificato sulla Croce; le incontreremo sempre nella vita! Non scoraggiarsi! Abbiamo la forza dello Spirito Santo per vincere queste tribolazioni.

mercoledì 21 agosto 2013

UN PENSIERO DI MADRE TERESA ALLA SETTIMANA

Voi ed io siamo stati creati per cose più grandi. Non siamo stati creati solo per passare attraverso questa vita senza uno scopo. E quel grande scopo è vivere ed essere amati, e non possiamo amare se non conosciamo. La conoscenza conduce sempre all'amore e l'amore al servizio.

martedì 20 agosto 2013

ASCOLTIAMO PAPA FRANCESCO (Brevi messaggi tratti da Angelus, Omelie, Udienze, Discorsi … dal sito www.vatican.va)

Non dobbiamo mai dimenticare che il vero potere, a qualunque livello, è il servizio, che ha il suo vertice luminoso sulla Croce.

lunedì 19 agosto 2013

ASCOLTIAMO PAPA FRANCESCO (Brevi messaggi tratti da Angelus, Omelie, Udienze, Discorsi … dal sito www.vatican.va)

Educare non è un mestiere, ma un atteggiamento, un modo di essere; per educare bisogna uscire da se stessi e stare in mezzo ai giovani, accompagnarli nelle tappe della loro crescita mettendosi al loro fianco. Donate loro speranza, ottimismo per il loro cammino nel mondo. Insegnate a vedere la bellezza e la bontà della creazione e dell’uomo, che conserva sempre l’impronta del Creatore. Ma soprattutto siate testimoni con la vostra vita di quello che comunicate. Un educatore - Gesuita, insegnante, operatore, genitore - trasmette conoscenze, valori con le sue parole, ma sarà incisivo sui ragazzi se accompagnerà le parole con la sua testimonianza, con la sua coerenza di vita. Senza coerenza non è possibile educare!

giovedì 15 agosto 2013

Tutta la notte sulla spiaggia per pregare.

Dal quotidiano Gazzetta del sud
Tutta la notte sulla spiaggia per pregare.
Iniziativa della parrocchia “San Giovanni Battista”
di ANTONIO IAPICHINO – Un’niziativa religiosa sulla spiaggia del lungomare “Centofontane” di Mirto è stata realizzata dalla parrocchia “San Giovanni Battista”. La comunità parrocchiale, guidata da don Giuseppe Ruffo, ha accolto con entusiasmo il progetto proposto: “Tutti al mare per adorare Gesù”. Dopo il solenne vespro della Trasfigurazione del Signore, effettuato nella chiesa parrocchiale, situata nella zona sottoferrovia di Mirto, un a processione del Corpus Domini si è snodata lungo le strade cittadine per giungere fino al mare. Qui, per tutta la notte c’è stata un’intensa adorazione Eucaristica. La mattina seguente, dopo le lodi mattutine, è stata celebrata la Santa Messa. E’ stata un’azione importante, significativa, profonda e, per certi versi, innovativa per la cittadina ionica. <<Un’attività per riparare con la nostra fede e il nostro amore>>, ha spiegato don Giuseppe Ruffo, <<le trascuratezze e le dimenticanze che Gesù ha sopportato durante quest’anno>>. Inoltre, il parroco ha esso in risalto che questo evento/preghiera ha voluto rappresentare <<un’occasione propizia per ricaricarci del Signore tanto da “testimoniare con più forza la presenza di Dio nel mondo>>. E ha concluso: <<Non abbiate paura di  parlare di Dio e di portare a fronte alta i segni della fede>>.

mercoledì 14 agosto 2013

Agosto: mese della Dormizione e dell'Assunzione di Maria al Cielo

Il 15 Agosto la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa celebrano l’Assunzione ai Cieli della Beata Vergine Maria. 
La Chiesa Cristiana Ortodossa indica questa Festa con il termine “Dormizione” di Maria; la Chiesa Cristiana Cattolica, invece, con il termine “Assunzione” della Beata Vergine Maria e ne emana un importantissimo Dogma sotto Papa Pio XII che, nel 1950, con la Costituzione Apostolica “Munificentissimus Deus” dichiara che: l'immacolata Madre di Dio sempre Vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.
Dopo questo breve inquadramento storico della nascita e dell’affermazione della Celebrazione del 15 Agosto, si propone, in campo artistico, il confronto tra due autori secenteschi coevi, uno cattolico, l’altro ortodosso, i quali affrontano il tema dell’Assunzione in modi diversi.
Sono di seguito presentate l’Icona della Dormizione della Madre di Dio di Nazarij Istomin(Museo-comprensorio Kolomen-skoe. Mosca, 1621) e la Tela della Assunzione della Beata Vergine di Guido Reni ( Chiesa di Santa Maria Assunta .Castelfranco, 1627).
NellaDormizione della Madre di Dio di Nazarij Istomin, il discorso narrativo procede su tre piani: la parte inferiore dell’icona mostra il corpo della Beata Vergine Maria distesa su di un letto, circondata dagli Apostoli e da personaggi in abiti vescovili, nei quali si devono riconoscere Dionigi l’Areopagita e Ieroteo vescovo di Atene, entrambi discepoli di San Paolo. Al centro dell’icona, si erge, quasi come vero protagonista, il Cristo, avvolto in una mandorla celeste, che tiene tra le braccia l’anima di Maria, la quale si ricongiungerà al corpo deposto in Paradiso sotto l’Albero della Vita. Nella parte superiore dell’icona, infine, compare la Vergine Maria assisa in trono, nella gloria dei Cieli, circondata dagli angeli.
L’immobilità della parte inferiore dell’icona dialoga per contrapposizione con il dinamismo ascensionale espresso dal Cristo in posizione centrale che solleva l’anima della Madre e che si fa Unico e Vero tramite tra Corpo e Anima.
Nella Assunzione della Beata Vergine di Guido Reni, l’unica protagonista è la Vergine Maria. L’autore tralascia la narrazione tripartita dell’evento, già vista nella precedente opera ed altresì schema iconografico diffuso tra gli artisti cinquecenteschi e secenteschi italiani, e si sofferma a descrivere il solo momento dell’assunzione della Vergine al Cielo.
Si nota come l’artista fermi il moto ascensionale, quasi fissandolo nell’eternità, per accogliere la Vergine Maria nella sua ispirata contemplazione. Seppure nella loro diversità, le due opere sono senza dubbio due magnifiche anticipazioni artistiche di quelle che saranno le future e già citate parole di Papa Pio XII: “L'immacolata Madre di Dio sempre Vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.”

martedì 13 agosto 2013

ASCOLTIAMO PAPA FRANCESCO (Brevi messaggi tratti da Angelus, Omelie, Udienze, Discorsi … dal sito www.vatican.va)

Ancora oggi qualcuno dice: “Cristo sì, la Chiesa no”. Come quelli che dicono “io credo in Dio ma non nei preti”. Ma è proprio la Chiesa che ci porta Cristo e che ci porta a Dio; la Chiesa è la grande famiglia dei figli di Dio. Certo ha anche aspetti umani; in coloro che la compongono, Pastori e fedeli, ci sono difetti, imperfezioni, peccati, anche il Papa li ha e ne ha tanti, ma il bello è che quando noi ci accorgiamo di essere peccatori, troviamo la misericordia di Dio, il quale sempre perdona. Non dimenticatelo: Dio sempre perdona e ci riceve nel suo amore di perdono e di misericordia. Alcuni dicono che il peccato è un’offesa  a Dio, ma anche un’opportunità di umiliazione per accorgersi che c’è un’altra cosa più bella: la misericordia di Dio. Pensiamo a questo.

lunedì 12 agosto 2013

ASCOLTIAMO PAPA FRANCESCO (Brevi messaggi tratti da Angelus, Omelie, Udienze, Discorsi … dal sito www.vatican.va)

Porto la parola di riconciliazione e di amore che è il Vangelo negli ambienti in cui vivo? A volte sembra che si ripeta oggi quello che è accaduto a Babele: divisioni, incapacità di comprendersi, rivalità, invidie, egoismo. Io che cosa faccio con la mia vita? Faccio unità attorno a me? O divido, con le chiacchiere, le critiche, le invidie? Che cosa faccio? Pensiamo a questo.  Portare il Vangelo è annunciare e vivere noi per primi la riconciliazione, il perdono, la pace, l’unità e l’amore che lo Spirito Santo ci dona.

venerdì 9 agosto 2013

Un Santo al mese: Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)

9 agosto
Breslavia, Polonia, 12 ottobre 1891 - Auschwitz, Polonia, 9 agosto 1942

Un pugnetto di cenere e di terra scura passata al fuoco dei forni crematori di Auschwitz: è ciò che oggi rimane di S. Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein; ma in maniera simbolica, perché di lei effettivamente non c’è più nulla. Un ricordo di tutti quegli innocenti sterminati, e furono milioni, nei lager nazisti. Questo piccolo pugno di polvere si trova sotto il pavimento della chiesa parrocchiale di San Michele, a nord di Breslavia, oggi Wroclaw, a pochi passi da quel grigio palazzetto anonimo, in ulica (via) San Michele 38, che fu per tanti anni la casa della famiglia Stein. I luoghi della tormentata giovinezza di Edith, del suo dolore e del suo distacco. 
Sulla parete chiara della chiesa, ricostruita dopo la guerra e affidata ai salesiani, c’è un arco in cui vi è inciso il suo nome. Nella cappella, all’inizio della navata sinistra, si alzano due blocchi di marmo bianco: uno ha la forma di un grande libro aperto, a simboleggiare i suoi studi di filosofia; l’altro riproduce un grosso numero di fogli ammucchiati l’uno sopra l’altro, a ricordare i suoi scritti, la sua produzione teologica. Ma cosa resta veramente della religiosa carmelitana morta ad Auschwitz in una camera a gas nell’agosto del 1942? 
Certamente, ben più di un simbolico pugnetto di polvere o di un ricordo inciso nel marmo. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la sua vicenda è balzata via via all’attenzione della comunità internazionale, rivelando la sua grande statura, non solo filosofica ma anche religiosa, e il suo originale cammino di santità: era stata una filosofa della scuola fenomenologica di Husserl, una femminista ante litteram, teologa e mistica, autrice di opere di profonda spiritualità, ebrea e agnostica, monaca e martire; “una personalità – ha detto di lei Giovanni Paolo II – che porta nella sua intensa vita una sintesi drammatica del nostro secolo”. 
Elevata all’onore degli altari l’11 ottobre 1998, la sua santità non può comprendersi se non alla luce di Maria, modello di ogni anima consacrata, suscitatrice e plasmatrice dei più grandi santi nella storia della Chiesa. Beatificata in maggio (del 1987), dichiarata santa in ottobre, entrambi mesi di Maria: si è trattato soltanto di una felice quanto fortuita coincidenza? 
C’è in realtà un “filo mariano” che si dipana in tutta l’esperienza umana e spirituale di questa martire carmelitana. A cominciare da una data precisa, il 1917. In Italia è l’anno della disfatta di Caporetto, in Russia della rivoluzione bolscevica. Per Edith il 1917 è invece l’anno chiave del suo processo di conversione. L’anno del passo lento di Dio. Mentre lei, ebrea agnostica e intellettuale in crisi, brancola nel buio, non risolvendosi ancora a “decidere per Dio”, a molti chilometri dall’università di Friburgo dov’è assistente alla cattedra di Husserl, nella Città Eterna, il francescano polacco Massimiliano Kolbe con un manipolo di confratelli fondava la Milizia dell’Immacolata, un movimento spirituale che nel suo forte impulso missionario, sotto il vessillo di Maria, avrebbe raggiunto negli anni a venire il mondo intero per consacrare all’Immacolata il maggior numero possibile di anime. Del resto – e come dimenticarlo? – quello stesso 1917 è pure l’anno delle apparizioni della Madonna ai pastorelli di Fatima. Un filo mariano intreccia misteriosamente le vite dei singoli esseri umani stendendo la sua trama segreta sul mondo. 
Decisiva per la conversione della Stein al cattolicesimo fu la vita di santa Teresa d’Avila letta in una notte d’estate. Era il 1921, Edith era sola nella casa di campagna di alcuni amici, i coniugi Conrad-Martius, che si erano assentati brevemente lasciandole le chiavi della biblioteca. Era già notte inoltrata, ma lei non riusciva a dormire. Racconta: "Presi casualmente un libro dalla biblioteca; portava il titolo "Vita di santa Teresa narrata da lei stessa". Cominciai a leggere e non potei più lasciarlo finché non ebbi finito. Quando lo richiusi, mi dissi: questa è la verità". Aveva cercato a lungo la verità e l’aveva trovata nel mistero della Croce; aveva scoperto che la verità non è un’idea, un concetto, ma una persona, anzi la Persona per eccellenza. Così la giovane filosofa ebrea, la brillante assistente di Husserl, nel gennaio del 1922 riceveva il Battesimo nella Chiesa cattolica. 
Edith poi, una volta convertita al cattolicesimo, è attratta fin da subito dal Carmelo, un Ordine contemplativo sorto nel XII secolo in Palestina, vero “giardino” di vita cristiana (la parola karmel significa difatti “giardino”) tutto orientato verso la devozione specifica a Maria, come segno di obbedienza assoluta a Dio. Particolare non trascurabile – un’altra coincidenza? – il giorno in cui la Stein ottiene la risposta di accettazione da parte del convento di Lindenthal, per cui aveva tanto trepidato nel timore di essere rifiutata, è il 16 luglio del 1933, solennità della Regina del Carmelo. Così Edith offrirà a lei, alla Mamma Celeste, quale omaggio al suo provvidenziale intervento, i grandi mazzi di rose che riceve dai colleghi insegnanti e dalle sue allieve del collegio “Marianum” il giorno della partenza per l’agognato Carmelo di Colonia. 
Il 21 aprile 1938 suor Teresa Benedetta della Croce emette la professione perpetua. Fino al 1938 gli ebrei potevano ancora espatriare, in America perlopiù o in Palestina, poi invece – dopo l’incendio di tutte le sinagoghe nelle città tedesche nella notte fra il 9 e il 10 novembre, passata alla storia come "la notte dei cristalli" – occorrevano inviti, permessi, tutte le carte in regola; era molto difficile andare via. In Germania era già cominciata la caccia aperta al giudeo. 
La presenza di Edith al Carmelo di Colonia rappresenta un pericolo per l’intera comunità: nei libri della famigerata polizia hitleriana, infatti, suor Teresa Benedetta è registrata come "non ariana". Le sue superiori decidono allora di farla espatriare in Olanda, a Echt, dove le carmelitane hanno un convento. 
Prima di lasciare precipitosamente la Germania, il 31 dicembre del 1938, nel cuore della notte, suor Teresa chiede di fermarsi qualche minuto nella chiesa “Maria della Pace”, per inginocchiarsi ai piedi della Vergine e domandare la sua materna protezione nell’avventurosa fuga verso il Carmelo di Echt. “Ella – aveva detto – può formare a propria immagine coloro che le appartengono”. “E chi sta sotto la protezione di Maria – lei concludeva –, è ben custodito.” 
L’anno 1942 segnò l’inizio delle deportazioni di massa verso l’est, attuate in modo sistematico per dare compimento a quella che era stata definita come la Endlösung, ovvero la "soluzione finale" del problema ebraico. Neppure l’Olanda è più sicura per Edith. Il pomeriggio del 2 agosto due agenti della Gestapo bussarono al portone del Carmelo di Echt per prelevare suor Stein insieme alla sorella Rosa. Destinazione: il campo di smistamento di Westerbork, nel nord dell’Olanda. Da qui, il 7 agosto venne trasferita con altri prigionieri nel campo di sterminio di Auschwitz- Birkenau. Il 9 agosto, con gli altri deportati, fra cui anche la sorella Rosa, varcò la soglia della camera a gas, suggellando la propria vita col martirio: non aveva ancora compiuto cinquantuno anni. (Dal siti santiebeati.it)

giovedì 8 agosto 2013

TUTTI AL MARE PER ADORARE GESU'

Cari fratelli e sorelle, è con grande gioia ed entusiasmo che vi invito a restare “Prostrati a lungo davanti a Gesù presente nell’Eucarestia, riparando con la nostra fede e il nostro amore le trascuratezze e le dimenticanze” (Lettera apostolica Mane nobiscum Domine del Beato Giovanni Paolo II) che Gesù ha sopportato durante quest’anno. Questo evento / preghiera sia un’occasione propizia per ricaricarci del Signore tanto da “Testimoniare con più forza la presenza di Dio nel mondo. Non abbiamo paura di parlare di Dio e di portare a fronte alta i segni della fede” (Lettera apostolica Mane nobiscum Domine del Beato Giovanni Paolo II).
Vi aspetto e vi benedico di cuore Don Giuseppe Ruffo
Così invitava don Giuseppe all’Adorazione notturna del 6 agosto 2013 … è stata un’esperienza indimenticabile!!!





mercoledì 7 agosto 2013

UN PENSIERO DI MADRE TERESA ALLA SETTIMANA

Preghiera: Signore fa'ch'io non cerchi tanto di essere consolato, quanto di consolare; di essere compreso, quanto di comprendere; di essere amato, quanto di amare, perché solo nella dimenticanza di sé si ritrova se stessi. Solo perdonando si è perdonati. Solo morendo si resuscita alla vita eterna. Amen.

martedì 6 agosto 2013

ASCOLTIAMO PAPA FRANCESCO (Brevi messaggi tratti da Angelus, Omelie, Udienze, Discorsi … dal sito www.vatican.va)

Abbiamo fiducia nell’azione di Dio! Con Lui possiamo fare cose grandi; ci farà sentire la gioia di essere suoi discepoli, suoi testimoni. Scommettete sui grandi ideali, sulle cose grandi. Noi cristiani non siamo scelti dal Signore per cosine piccole, andate sempre al di là, verso le cose grandi. Giocate la vita per grandi ideali, giovani!

lunedì 5 agosto 2013

ASCOLTIAMO PAPA FRANCESCO (Brevi messaggi tratti da Angelus, Omelie, Udienze, Discorsi … dal sito www.vatican.va)

Vorrei rivolgermi in particolare a voi ragazzi e ragazze a voi giovani: impegnatevi nel vostro dovere quotidiano, nello studio, nel lavoro, nei rapporti di amicizia, nell’aiuto verso gli altri; il vostro avvenire dipende anche da come sapete vivere questi preziosi anni della vita. Non abbiate paura dell’impegno, del sacrificio e non guardate con paura al futuro; mantenete viva la speranza: c’è sempre una luce all’orizzonte.

sabato 3 agosto 2013

Orario delle Sante messe

TUTTI I GIORNI S.MESSA ORE 08.00

SABATO SANTA MESSA PRE-FESTIVA ORE 19.00

DOMENICA SANTE MESSE ORE 10.30  -  19.00

ADORAZIONE EUCARISTICA TUTTI I LUNEDì ORE 18.00

PRIMO VENERDì DEL MESE
ORE 08.00 LODI - SANTA MESSA
ORE 8.30- 12.00 ADORAZIONE EUCARISTICA
ORE 17.30 - 18.45 ADORAZIONE EUCARISTICA -
ORE 19.00 SANTA MESSA

OGNI 3 GIOVEDì DEL MESE ADORAZIONE EUCARISTICA
NOTTURNA DALLE 21.30 ALLE 7.30

giovedì 1 agosto 2013

Primo campo estivo parrocchiale 22/26 luglio 2013 

Il gruppo giovanissimi di Azione Cattolica della Parrocchia San Giovanni Battista, guidati dal nostro parroco don Giuseppe Ruffo, hanno vissuto nei giorni 22-26 luglio a Sangineto (CS), un campo estivo…il primo campo estivo parrocchiale!!! Un campo che è stato vissuto in comunione con il Papa e i quasi tre milioni di giovani che erano a Rio de Janeiro per la GMG.
Il tema del campo è stato: “ E STA.. A TE! Questo slogan vuol essere un invito per noi giovani a testimoniare e vivere la fede, testimoniandola nella vita di tutti i giorni, a scuola, tra gli amici…dappertutto; andando controcorrente nella fede, con la fede e per la fede, proprio come ci dice il papa Francesco.
Tante sono state le tematiche che hanno scandito le varie giornate, traendo spunto da brani del Vangelo: il primo giorno, il brano che ci ha guidati è stato quello della Moltiplicazione dei pani e dei pesci (Lc 9,10-17), che è stato anche
il brano che ha rappresentato l’icona biblica dell’intero anno formativo del gruppo; il secondo giorno il brano della piccola offerta della vedova (Lc21,1-4); il terzo giorno tema centrale è stata la Potenza della Fede (Lc 17,5-6); mentre il quarto giorno il tema è stato: lo Spirito chiama alla condivisione (At 2,42-48; 4,32-35). L’ultimo giorno è stata fatta una sintesi del campo da parte di noi ragazzi. Dopo le diverse catechesi tenute dal parroco, c’era il lavoro personale e di gruppo (collatio), terminando il tutto con la S. Messa. Il campo è stato concluso nel cuore della spiritualità calabrese: il santuario di San Francesco da Paola, dove è stata celebrata la S. Messa nella grotta del primo convento. Molti sono stati anche i momenti di svago e di divertimento, infatti il campo è stato sia un occasione ed opportunità per crescere nella fede ma soprattutto un momento di crescita nella condivisione e nell’amicizia. 
Dall’invito che ci è stato posto, E STA…A TE, ora dobbiamo partire concretizzando ciò che in questo campo abbiamo vissuto, infatti da ora STA A ME far capire che è bello amare ed essere amati da Dio. Da tale impegno è nata, dietro un’idea di don Giuseppe, una proposta per l’estate: L’ADORAZIONE EUCARISTICA NOTTURNA SULLA SPIAGGIA del nostro lungomare, animata da noi giovani, nella festa della Trasfigurazione del Signore giorno 6 agosto, al quale invitiamo tutti.
I giovanissimi