giovedì 28 novembre 2013

CELEBRAZIONE DI CHIUSURA DELL'ANNO DELLA FEDE IN PARROCCHIA

Domenica 24 Novembre
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

In comunione con il Santo Padre Francesco, che ha concluso oggi a Roma l’Anno della Fede, anche noi unitamente al nostro Parroco Don Giuseppe Ruffo abbiamo voluto dare compimento al cammino, personale e comunitario, che abbiamo vissuto. Ringraziamo nostro Signore per il tempo di rinnovamento che ci ha concesso. Insieme alla Chiesa universale, riflettiamo anche su come l’abbiamo vissuto e se il nostro impegno per la fede si è rinnovato.
La solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo allarga la prospettiva della nostra riflessione e rinvia a cogliere la certezza della fede nella promessa che il Signore ci ha fatto e che conserviamo in noi con la speranza che non delude.

mercoledì 27 novembre 2013

UN PENSIERO DI MADRE TERESA ALLA SETTIMANA

Non accontentiamoci di dare solo del denaro. Il denaro non è sufficiente, perché il denaro si può comunque ottenere. Vorrei che ci fossero più persone a offrire le loro mani per servire e i loro cuori per amare: per conoscere i poveri nelle loro case, città e paesi e avvicinarli con amore e compassione, dando dove e p è più necessità, e condividendo la gioia di amare con tutti.

martedì 26 novembre 2013

Presentazione del logo parrocchiale

Martedì 19 novembre è stato presentato in oratorio dal Parroco il logo della Parrocchia alla presenza di tutti gli Operatori Pastorali riuniti per la prima di una serie di incontri di formazione pastorale parrocchiale, una vera e piacevole sorpresa . Un logo che ci accompagnerà fino alla ristrutturazione della nostra Chiesa Parrocchiale, così ci comunicato Don Giuseppe. Un logo pensato e ideato dallo stesso Don Giuseppe Ruffo con l'ausilio di alcuni Operatori Pastorali e dal grafico Giovanni Pagnotta "Rilegando" di Corigliano.Il compito di illustrare il lavoro realizzato da un gruppo di volontari esperti è toccato al parroco, don Giuseppe Ruffo. In realtà il “marchio” della parrocchia è caratterizzato da un montaggio di immagini: al centro la chiesa parrocchiale e alla sinistra dell’edificio San Giovanni. Quasi come se il Santo Precursore, ha spiegato con Giuseppe Ruffo, invitasse i fedeli a entrare in Chiesa dove c’è l’Agnello di Dio, il Salvatore del mondo. Lo stesso parroco ha fatto notare che i vestiti di San Giovanni richiamano alla sobrietà, all’umiltà, alla  schiettezza e allo stesso tempo all’essenzialità della vita che è Cristo. Sotto il logo è stata inserita una frase significativa: “Una comunità per il quartiere”. Don Giuseppe vede la zona sottoferrovia di Mirto, in cui la chiesa è collocata, come “un grande quartiere”. Da qui, un riferimento a don Lorenzo Milani, che considerava la parrocchia come la “fontana di un villaggio”. <<Nel nostro quartiere>>, ha commentato don Ruffo, <<la fontana del Villaggio è la parrocchia “San Giovanni Battista”, senza mai dimenticare che tutte le parrocchie vivono e si nutrono in un’espressione grande che è la Chiesa universale>>. A giudizio del parroco la sua comunità parrocchiale deve continuare a spendersi seguendo la scuola di Giovanni Battista: non troppe parole, ma fatti.

lunedì 25 novembre 2013

INIZIO AVVENTO 2013 ...

Carissimi fedeli tutti, con l’inizio dell’Avvento diamo inizio non solo al tempo dell’attesa ma anche al nuovo Anno Liturgico, in cui siamo stati chiamati a celebrare i misteri del Signore. L’Avvento è un tempo opportuno per aprire le nostre orecchie per prepararci ad accogliere il grido di gioia: “Gesù è nato!”. Dio viene a visitarci con il suo Figlio, anche oggi.
Per predisporre il nostro cuore ad accogliere al meglio Gesù lasciandoci guidare da uomini e donne di luce: S. Giovanni Battista, S. Giuseppe, la B. V. Maria, i Pastori e i Magi, i quali hanno saputo attendere e andare incontro a Gesù, Dio fatto uomo.
L’inizio di questo Avvento sarà segnato dalla accensione del Lucernario di Avvento, il 1 Dicembre in Piazza Dante, la fiamma olimpica della nostra Fede in attesa della venuta di Gesù: “Siate veri atleti di Cristo!”.
Pertanto auguro di cuore un buon cammino di Avvento e un sereno e felice Natale di pace, serenità e amicizia fraterna.
Il vostro Parroco don Giuseppe Ruffo

domenica 24 novembre 2013

Saluto del Padre Arcivescovo Mons. Santo Marcianò alla Diocesi S. Messa ore 17.00 in Cattedrale a Rossano

A conclusione della Celebrazione Eucaristica presieduta dal Padre Arcivescovo Mons. Santo Marcianò dove ha rivolto il suo saluto alla Diocesi dopo averla guidata per ben sette anni, desidero a nome di tutta la Comunità Parrocchiale esprimere il nostro grazie all'Arcivescovo per tutto il bene che ha seminato in mezzo a noi.
Don Giuseppe

giovedì 21 novembre 2013

mercoledì 20 novembre 2013

UN PENSIERO DI MADRE TERESA ALLA SETTIMANA

Non dimenticherò mai il giorno in cui, camminando per una strada di Londra, vidi un uomo seduto, che sembrava terribilmente solo. Andai verso di lui, gli presi la mano e gliela strinsi. E lui esclamò: «Oh, dopo tanto tempo, questa è la prima volta che sento il calore di una mano umana». E poi il suo viso si illuminò. Era una persona diversa. Sentiva che c'era qualcuno che lo voleva veramente, qualcuno che teneva a lui. Per la prima volta capii che un'azione così piccola poteva dare tanta gioia.

giovedì 14 novembre 2013

INIZIO FORMAZIONE

Martedì 19 novembre ore 18.15 riparte la Formazione Parrocchiale per tutti gli Operatori Pastorali, inoltre verrà presentato il logo della nostra Parrocchia 
Carissimi Operatori Pastorali, 
dopo aver vissuto intensamente l’Anno della Fede, “un tempo di grazia che ci ha aiutato a sentire la grande gioia di credere, a ravvivare la percezione dell’ampiezza di orizzonti che la fede dischiude, per confessarla nella sua unità e integrità, fedeli alla memoria del Signore sostenuti dalla sua presenza e dall’azione dello Spirito Santo” (Lettera Enciclica Lumen Fidei di Papa Francesco); siamo chiamati ora in questo Anno della Missione a riflettere sull’urgenza missionaria. E come ci ha ricordato nella sua Lettera Pastorale Mons. Santo Marcianò “E’ proprio la Persona di Gesù che ci rivela il senso della missione e, mandato dal Padre, ci manda a sua volta, ci affida la missione”(Lettera Pastorale Caritas Christi urget nos). Pertanto, oltre agli incontri diocesani di formazione previsti e alle varie attività parrocchiali già iniziate, ho pensato di riproporvi un incontro mensile di formazione parrocchiale secondo questo calendario:
martedì 19 novembre 2013 ore 18,15 
martedì 14 gennaio 2014
martedì 11 febbraio
martedì 18 marzo 
martedì 29 aprile 
martedì 13 maggio
martedì 10 giugno
Vi aspetto con gioia non mancate
il vostro Parroco Don Giuseppe Ruffo.

mercoledì 13 novembre 2013

UN PENSIERO DI MADRE TERESA ALLA SETTIMANA

«Aprite gli occhi e guardate. » Non c'è solo fame di un pezzo di pane, c'è fame di comprendere l'amore, la parola di Dio., Non si è nudi solo per la mancanza di vestiti, la nudità è la perdita della dignità umana, la perdita della meravigliosa virtù della purezza,così bistrattata ai giorni nostri.

lunedì 11 novembre 2013

Un Santo al mese: San Martino di Tours

11 novembre
Sabaria (ora Szombathely, Ungheria), 316-317 - Candes (Indre-et-Loire, Francia), 8 novembre 397

Quattromila chiese dedicate a lui in Francia, e il suo nome dato a migliaia di paesi e villaggi; come anche in Italia, in altre parti d’Europa e nelle Americhe: Martino il supernazionale. Nasce in Pannonia (che si chiamerà poi Ungheria) da famiglia pagana, e viene istruito sulla dottrina cristiana quando è ancora ragazzo, senza però il battesimo. Figlio di un ufficiale dell’esercito romano, si arruola a sua volta, giovanissimo, nella cavalleria imperiale, prestando poi servizio in Gallia. E’ in quest’epoca che può collocarsi l’episodio famosissimo di Martino a cavallo, che con la spada taglia in due il suo mantello militare, per difendere un mendicante dal freddo. 
Lasciato l’esercito nel 356, raggiunge a Poitiers il dotto e combattivo vescovo Ilario: si sono conosciuti alcuni anni prima. Martino ha già ricevuto il battesimo (probabilmente ad Amiens) e Ilario lo ordina esorcista: un passo sulla via del sacerdozio. Per la sua posizione di prima fila nella lotta all’arianesimo, che aveva il sostegno della Corte, il vescovo Ilario viene esiliato in Frigia (Asia Minore); e quanto a Martino si fatica a seguirne la mobilità e l’attivismo, anche perché non tutte le notizie sono ben certe. 
Fa probabilmente un viaggio in Pannonia, e verso il 356 passa anche per Milano. Più tardi lo troviamo in solitudine alla Gallinaria, un isolotto roccioso davanti ad Albenga, già rifugio di cristiani al tempo delle persecuzioni. Di qui Martino torna poi in Gallia, dove riceve il sacerdozio dal vescovo Ilario, rimpatriato nel 360 dal suo esilio. Un anno dopo fonda a Ligugé (a dodici chilometri da Poitiers) una comunità di asceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. 
Nel 371 viene eletto vescovo di Tours. Per qualche tempo, tuttavia, risiede nell’altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dalla città, e chiamato Marmoutier. Di qui intraprende la sua missione, ultraventennale azione per cristianizzare le campagne: per esse Cristo è ancora "il Dio che si adora nelle città". Non ha la cultura di Ilario, e un po’ rimane il soldato sbrigativo che era, come quando abbatte edifici e simboli dei culti pagani, ispirando più risentimenti che adesioni. Ma l’evangelizzazione riesce perché l’impetuoso vescovo si fa protettore dei poveri contro lo spietato fisco romano, promuove la giustizia tra deboli e potenti. Con lui le plebi rurali rialzano la testa. Sapere che c’è lui fa coraggio. Questo spiega l’enorme popolarità in vita e la crescente venerazione successiva. 
Quando muore a Candes, verso la mezzanotte di una domenica, si disputano il corpo gli abitanti di Poitiers e quelli di Tours. Questi ultimi, di notte, lo portano poi nella loro città per via d’acqua, lungo i fiumi Vienne e Loire. La sua festa si celebrerà nell’anniversario della sepoltura, e la cittadina di Candes si chiamerà Candes-Saint-Martin. (Dal sito santiebeati.it)

mercoledì 6 novembre 2013

UN PENSIERO DI MADRE TERESA ALLA SETTIMANA

Come si impara a pregare? Pregando. Molto difficile pregare se non si sa come fare. Dobbiamo aiutarci a imparare. Pregate con fede assoluta nelle cure amorevoli che Dio vi riserva e lasciate che vi riempia di gioia affinché possiate predicare senza predicare.

lunedì 4 novembre 2013

Novembre: mese della Comunione dei Santi

Aprendo la catechesi dell'Udienza del 30 ottobre 2013, Papa Francesco ha innanzitutto citato il Catechismo, laddove viene specificata la distinzione tra “comunione alle cose sante” e “comunione tra le persone sante” (cfr. n° 948).
La seconda definizione, ha osservato il Papa, è “una verità tra le più consolanti della nostra fede, poiché ci ricorda che non siamo soli ma esiste una comunione di vita tra tutti coloro che appartengono a Cristo”.
Si è “santi” in primo luogo quando si crede nel Signore Gesù e quando si è “incorporati a Lui nella Chiesa mediante il Battesimo”; al punto che “i primi cristiani erano chiamati anche “i santi” (cfr At 9,13.32.41; Rm 8,27; 1Cor 6,1)”.
Prima della sua Passione, Gesù prega il padre per la comunione di tutti i suoi discepoli (cfr.Gv 17,21), quindi la Chiesa “nella sua verità più profonda, è comunione con Dio, familiarità con Dio, comunione di amore con Cristo e con il Padre nello Spirito Santo, che si prolunga in una comunione fraterna”, ha aggiunto il Papa.
La relazione tra Gesù e il Padre è la “matrice” del legame tra tutti i cristiani. Solo se siamo inseriti “in questa fornace ardente di amore che è la Trinità, allora possiamo diventare veramente un cuore solo e un’anima sola tra di noi, perché l’amore di Dio brucia i nostri egoismi, i nostri pregiudizi, le nostre divisioni interiori ed esterne”.
È quindi l’esperienza della “comunione fraterna” che conduce alla comunione con Dio. Il secondo aspetto della comunione dei santi sottolineato da papa Francesco è quindi il fatto che “la nostra fede ha bisogno del sostegno degli altri, specialmente nei momenti difficili”.
Sostenersi vicendevolmente nella “avventura meravigliosa della fede” è assai importante e niente affatto scontato: c’è infatti una “tendenza a chiudersi nel privato” che “ha influenzato anche l’ambito religioso, così che molte volte si fa fatica a chiedere l’aiuto spirituale di quanti condividono con noi l’esperienza cristiana”, ha aggiunto il Santo Padre.
“Insicurezze, smarrimenti e perfino dubbi nel cammino della fede” sono stati sperimentati da qualunque cristiano: per uscirne “è necessario confidare nell’aiuto di Dio, mediante la preghiera filiale, e, al tempo stesso, è importante trovare il coraggio e l’umiltà di aprirsi agli altri”. La comunione dei santi è infatti, “una grande famiglia” dove tutti i membri “si aiutano e si sostengono tra di loro”.
La comunione dei santi, tuttavia, “va al di là della vita terrena, va oltre la morte e dura per sempre”; essa “non viene spezzata dalla morte, ma, grazie alla Risurrezione di Cristo, è destinata a trovare la sua pienezza nella vita eterna”.
Tra vivi e morti c’è un “legame indissolubile” e i battezzati quaggiù sulla terra formano “una sola grande famiglia” con le anime del Purgatorio e i beati del Paradiso. Tra cielo e terra si intreccia una comunione che “si realizza specialmente “nella preghiera di intercessione che è la più alta forma di solidarietà, ed è anche alla base della celebrazione liturgica di Tutti i Santi e della Commemorazione dei fedeli defunti, che vivremo nei prossimi giorni”.
Papa Francesco ha concluso la catechesi, ricordando che il cammino di fede sulla terra – al  termine del quale “ci troveremo un’altra volta lassù, in Cielo” – va vissuto “con fiducia” e “con la gioia di avere tanti fratelli battezzati che camminano con noi, e anche con l’aiuto dei fratelli e delle sorelle che fanno questa strada per andare al Cielo, e anche con l’aiuto dei fratelli e delle sorelle che sono in Cielo e pregano Gesù per noi”.