sabato 29 marzo 2014

mercoledì 26 marzo 2014

UN PENSIERO DI MADRE TERESA ALLA SETTIMANA

Non voglio che il -lavoro diventi un affare, voglio che rimanga un'opera d'amore. Voglio che abbiate l'assoluta convinzione che Dio non ci deluderà. Applicate la Sua parola e cercate prima di tutto il Regno dei Cieli, e tutto il resto verrà da sé. Gioia, pace e unità sono più importanti del denaro. Se Dio desidera che io faccia qualcosa, me ne darà i mezzi.

domenica 23 marzo 2014

IL NOSTRO GRIDO PER UN NO AL BULLISMO!

Pubblichiamo anche l’intervista stile IENE dei giovani della nostra Comunità.

IL NOSTRO GRIDO PER UN NO AL BULLISMO!

Divertimento, insegnamento, emozioni e conoscenza dei pensiero delle nuove generazioni: tutto questo racchiuso nel video dei bullismo realizzato dalle “Iene di San Giovanni Battista”!
Il nostro gruppo giovanissimi, ogni giovedì si incontra in oratorio per riflettere sulla parola di Dio, ma anche per organizzare o partecipare ad eventi proposti nella Diocesi.
Un giovedì, il nostro caro e mitico parroco, Don Giuseppe Ruffo, ci sgridò per non aver preparato ancora niente per il concorso da lui organizzato, che si sarebbe svolto poi pochi giorni dopo, contro il bullismo.
Allora ci venne subito un'idea che il giorno dopo era già messa in atto. Partimmo alle ore 14.30, del venerdì successivo, dalla nostra chiesa, vestiti tutti da lene e tutti insieme, con l'aiuto dei nostro cameraman Luigi Mazziotti e grazie anche alle autiste Teresa Vennari ed Elena Folti, ci siamo "imbattuti" in una bellissima avventura: andare in giro per Mirto, per i luoghi maggiormente frequentati da bambini e adulti, per chiedere ai nostri compaesani cosa pensano dei bullismo.
Abbiamo iniziato dalle scuole medie presenti nel nostro paese e abbiamo chiesto, a professori, vicepreside, ma soprattutto agli alunni delle varie classi, cosa ne pensassero dei bullismo e se erano a conoscenza di atti di bullismo nella loro scuola. Per fortuna le risposte sono state positive e la risposta che maggiormente abbiamo sentito è stata “[…] il bullismo è un ragazzo debole che viene malmenato da un ragazzo più grande [...]".
Dopo aver fatto partecipi tutti i vari componenti della scuola, siamo andati nella palestra di Giuseppe Forciniti e abbiamo intervistato alcuni atleti li presenti: per foro il bullismo è “stupido” perché non è bello picchiare qualcuno per liberarsi degli sfoghi personali.
Il luogo dove più ci siamo divertiti, ma che nel video non è stato inserito, sono le interviste fatte in piazza Dante, dove le "colonne portanti" di Mirto, hanno risposto che non avendo studiato filosofia, o ancora, che non avendo partecipato mai a comizi, non sapevano che cosa fosse il bullismo!
Un altro luogo che abbiamo preso in considerazione, è stata la scuola di ballo di Katia Ferraro. Ci abbiamo interrotto una sua lezione di danza con le piccole bimbe, per far diventare protagoniste dei video anche loro. Le risposte erano quelle che precedentemente, negli altri luoghi, abbiamo sentito, anche perché non ci aspettavamo molto dalle bambine piccole. L'intervista più importante e fondamentale, è stata quella fatta all'interno dei nostro oratorio: lì abbiamo intervistato i bambini presenti ma anche il nostro parroco. La domanda fatta a Don Giuseppe, penso sia stata la più interessante: cosa ne pensasse dei cyber bullismo. Lui ci ha risposto dicendo che i ragazzi di oggi usano molto spesso i social network e proprio per questo il cyber bullismo si sta diffondendo sempre di più. Dopo aver finito quest'ennesima intervista, siamo andati a trovare, sempre nel nostro oratorio, le bravissime animatrici, che erano impegnate a fare un'interessante cartellone, sempre per il concorso sul bullismo, e ci hanno detto che i bambini sono sempre disponibili a partecipare a questi eventi. All'uscita dell'oratorio abbiamo trovato due grandissimi personaggi della parrocchia: "Zio" Luigi e Don Enzo Malizia. Quest` ultimi hanno detto che sono sempre stati pronti ad aiutare chi si sente isolato o maltrattato.
Alla fine dei video abbiamo voluto mettere una frase contro il bullismo che ognuno di noi ha detto per far si che sì rafforzasse il concetto dei NO AL BULLISMO.
Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato, anche per poco alla realizzazione del video, dai professori agli alunni, dagli atleti alle ballerine, dai bambini al nostro parroco, perché grazie a questa avventura, tutti noi abbiamo capito molto, perché ci ha insegnato, ma ci ha fato anche condividere un pensiero unanime:
IL BULLISMO E' DA "'STUPIDI""... NO AL BULLISMO!

sabato 22 marzo 2014

La parola a una delle vincitrici del Concorso

Oggi, 19 marzo 2014, con la scuola, ci siamo recati al Palateatro Comunale per il convegno e per la premiazione dei cartelloni, dei video, dei disegni e dei testi sul bullismo. Siamo andati con gli scuolabus, e, dopo arrivati abbiamo aspettato che venissero tutte le classi della scuola primaria e della scuola media. C’erano: don Giuseppe Ruffo, la Dirigente Pina De Martino, lo psicologo Forciniti, il direttore della scuola di musica “Donizzetti” Giuseppe Greco, il Sindaco Aiello, l’Assessore Loria e il giornalista Antonio Iapichino. In seguito abbiamo dato gli auguri alle persone che si chiamavano “Giuseppe” ed ai papà presenti. Il Parroco, lo psicologo e tutti coloro che erano sul palco ci hanno spiegato cos’è il bullismo, dov’è più frequente e se non lo combattiamo adesso in futuro tutti i bulli diventeranno mafiosi. Hanno dato informazione significative che ci interessavano e quindi abbiamo ascoltato con piacere, ma ci siamo anche divertiti a stare tutti insieme; il momento più bello è stato quello della premiazione perché ha vinto la 2°A, la classe che frequentava mia cugina e dove ha cantato un nostro compagno, ma poi la ciliegina sulla torta è stata quando il parroco ha detto che aveva vinto pure la 4°A di Via del Sole. Eravamo euforici: abbiamo gridato, saltato, fino a dire basta. Devo dire che è stata veramente una giornata da segnare sull’agenda! 
Franco Erika 4A Via del Sole


venerdì 21 marzo 2014

CONCORSO BULLISMO 2014

Tanti ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Mirto, Scuola Primaria plessi Via del Sole - Via dell’Arte - Sorrenti e Scuola Secondaria di I grado , che hanno partecipato al Concorso “Insieme contro il bullismo”, hanno realizzato tantissimi elaborati come lavori multimediali, cartelloni, poesie e testi. Il Concorso indetto dalla nostra Parrocchia ha avuto, dunque, tanto successo a riprova che il problema bullismo è molto sentito.  La premiazione dei lavori più significativi, scelti da un’apposita commissione, si è svolta all’interno di un Convegno sul bullismo, tenuto il 19 marzo al Palateatro comunale “G. Carrisi”, alla presenza del nostro parroco don Giuseppe Ruffo, di rappresentanze istituzionali, di relatori esperti del settore e del fenomeno e di quanti hanno patrocinato il concorso.
Tutti i lavori erano meritevoli di lode e i nostri complimenti giungono a tutti i partecipanti, con l’augurio che i messaggi che hanno voluto comunicare entrino nel cuore di tutti e facciano sparire questo brutto comportamento che è il bullismo, dalle nostre famiglie, dalle nostre scuole, dalle nostre strade cittadine. Lodevoli le loro capacità e la loro bravura e l’attestato di partecipazione per ricordare quanto di bello sono riusciti a realizzare con l’intento di cambiare la mentalità e costruire un mondo migliore.
L’Amministrazione Comunale ha dato il suo plauso e una targa ricordo a don Giuseppe per l’impegno e l’attenzione profusi verso queste nuove problematiche giovanili.





giovedì 20 marzo 2014

San Giuseppe educatore

UDIENZA GENERALE DI PAPA FRANCESCO
Mercoledì, 19 marzo 2014
San Giuseppe educatore

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi, 19 marzo, celebriamo la festa solenne di san Giuseppe, Sposo di Maria e Patrono della Chiesa universale. Dedichiamo dunque questa catechesi a lui, che merita tutta la nostra riconoscenza e la nostra devozione per come ha saputo custodire la Vergine Santa e il Figlio Gesù. L’essere custode è la caratteristica di Giuseppe: è la sua grande missione, essere custode.

Oggi vorrei riprendere il tema della custodia secondo una prospettiva particolare: la prospettiva educativa. Guardiamo a Giuseppe come il modello dell’educatore, che custodisce e accompagna Gesù nel suo cammino di crescita «in sapienza, età e grazia», come dice il Vangelo. Lui non era il padre di Gesù: il padre di Gesù era Dio, ma lui faceva da papà a Gesù, faceva da padre a Gesù per farlo crescere. E come lo ha fatto crescere? In sapienza, età e grazia.

Partiamo dall’età, che è la dimensione più naturale, la crescita fisica e psicologica. Giuseppe, insieme con Maria, si è preso cura di Gesù anzitutto da questo punto di vista, cioè lo ha “allevato”, preoccupandosi che non gli mancasse il necessario per un sano sviluppo. Non dimentichiamo che la custodia premurosa della vita del Bambino ha comportato anche la fuga in Egitto, la dura esperienza di vivere come rifugiati – Giuseppe è stato un rifugiato, con Maria e Gesù – per scampare alla minaccia di Erode. Poi, una volta tornati in patria e stabilitisi a Nazareth, c’è tutto il lungo periodo della vita di Gesù nella sua famiglia. In quegli anni Giuseppe insegnò a Gesù anche il suo lavoro, e Gesù ha imparato a fare il falegname con suo padre Giuseppe. Così Giuseppe ha allevato Gesù.

Passiamo alla seconda dimensione dell’educazione, quella della «sapienza». Giuseppe è stato per Gesù esempio e maestro di questa sapienza, che si nutre della Parola di Dio. Possiamo pensare a come Giuseppe ha educato il piccolo Gesù ad ascoltare le Sacre Scritture, soprattutto accompagnandolo di sabato nella sinagoga di Nazareth. E Giuseppe lo accompagnava perché Gesù ascoltasse la Parola di Dio nella sinagoga.

E infine, la dimensione della «grazia». Dice sempre San Luca riferendosi a Gesù: «La grazia di Dio era su di lui» (2,40). Qui certamente la parte riservata a San Giuseppe è più limitata rispetto agli ambiti dell’età e della sapienza. Ma sarebbe un grave errore pensare che un padre e una madre non possono fare nulla per educare i figli a crescere nella grazia di Dio. Crescere in età, crescere in sapienza, crescere in grazia: questo è il lavoro che ha fatto Giuseppe con Gesù, farlo crescere in queste tre dimensioni, aiutarlo a crescere.

Cari fratelli e sorelle, la missione di san Giuseppe è certamente unica e irripetibile, perché assolutamente unico è Gesù. E tuttavia, nel suo custodire Gesù, educandolo a crescere in età, sapienza e grazia, egli è modello per ogni educatore, in particolare per ogni padre. San Giuseppe è il modello dell’educatore e del papà, del padre. Affido dunque alla sua protezione tutti i genitori, i sacerdoti – che sono padri –, e coloro che hanno un compito educativo nella Chiesa e nella società. In modo speciale, vorrei salutare oggi, giorno del papà, tutti i genitori, tutti i papà: vi saluto di cuore! Vediamo: ci sono alcuni papà in piazza? Alzate la mano, i papà! Ma quanti papà! Auguri, auguri nel vostro giorno! Chiedo per voi la grazia di essere sempre molto vicini ai vostri figli, lasciandoli crescere, ma vicini, vicini! Loro hanno bisogno di voi, della vostra presenza, della vostra vicinanza, del vostro amore. Siate per loro come san Giuseppe: custodi della loro crescita in età, sapienza e grazia. Custodi del loro cammino; educatori, e camminate con loro. E con questa vicinanza, sarete veri educatori. Grazie per tutto quello che fate per i vostri figli: grazie. A voi tanti auguri, e buona festa del papà a tutti i papà che sono qui, a tutti i papà. Che san Giuseppe vi benedica e vi accompagni. E alcuni di noi hanno perso il papà, se n’è andato, il Signore lo ha chiamato; tanti che sono in piazza non hanno il papà. Possiamo pregare per tutti i papà del mondo, per i papà vivi e anche per quelli defunti e per i nostri, e possiamo farlo insieme, ognuno ricordando il suo papà, se è vivo e se è morto.

E preghiamo il grande Papà di tutti noi, il Padre. Un “Padre nostro” per i nostri papà: Padre Nostro
E tanti auguri ai papà!

mercoledì 19 marzo 2014

FESTA DI SAN GIUSEPPE

La Parrocchia si è preparata 

con un Triduo di preghiera 
che si è concluso 
con la Santa Messa solenne 
animata dai ragazzi dell’Oratorio. 
Per l’occasione i ragazzi 
hanno regalato ai loro papà 
un lavoretto realizzato in Oratorio. 
Gli auguri 
a don Giuseppe Ruffo
 il nostro parroco 
e l’immensa gratitudine 
a San Giuseppe, 
uomo di pace,
 di preghiera, 
di fede, 
di silenzio, 
di speranza 
e di amore.

mercoledì 12 marzo 2014

UN PENSIERO DI MADRE TERESA ALLA SETTIMANA

Non dobbiamo sorprenderci quando sentiamo parlare di omicidi, di uccisioni, di guerre, di odio. Se una madre può uccidere suo figlio, perché sorprendersi se ci si uccide a vicenda?

lunedì 10 marzo 2014

Un Santo al mese: Santa Luisa de Marillac

Ricorrenza: 15 marzo

Sebbene nata il 12 agosto 1591, si può dire che Luisa di Marillac è una Santa d'oggi e per oggi.

Proveniente da famiglia agiata, fin dalla fanciullezza frequenta gli studi propri della sua età e diviene abile nello svolgere i lavori domestici. Nella giovinezza prova una prima esperienza religiosa: vuole entrare nelle Suore Cappuccine, ma l'idea non ebbe seguito soprattutto per motivi di salute. A ventidue anni, morto il padre ed essendo già orfana di madre, sposa Antonio Le Gras, uomo onesto e credente. Alla fine di questo stesso anno diviene madre. Sempre fedele alla sua vita di pietà e all'amore verso i bisognosi, ha la fortuna di trovare nel suo cammino uomini che furono luminari nella sua epoca, come S. Francesco di Sales, i cui consigli dovevano esserle di così grande conforto in alcune difficoltà.

Vedova nel 1625 si vede libera di darsi interamente alla sua ardente vocazione: la carità verso i poveri. L'incontro con S. Vincenzo de' Paoli darà il definitivo orientamento nella via del bene al quale vuole consacrarsi. Parigi conosce lo zelo, l'ardente carità di questa donna. Per opera di lei e per iniziativa di S. Vincenzo de' Paoli sorge la Congregazione delle Figlie della Carità. Alle prime giovani contadine, giacché furono bonnes filles de champ le sue prime Suore, così diceva: «Onorate anche i malati e considerateli come i vostri padroni». Il loro campo d'azione è vasto e si estende dalla strada, da cui raccolgono gli infelici abbandonati, alle visite a domicilio, all'assistenza ai poveri.

Nelle umili e faticose opere della carità le Figlie della Marillac erano animate dai santi ideali che S. Vincenzo de' Paoli fissava nella prima conferenza alla novella comunità: « Perfezionarsi senza sosta, per fare sempre più e meglio, per divenire migliori e più sante, per sempre far più bene attorno a sè »; e più tardi, parlando della regola che allora s'iniziava: « Le Figlie della Carità avranno per monastero una casa di malati, per cella una camera in affitto, per chiostro le strade della città o le sale degli ospedali, per clausura l'obbedienza, per cancello il timor di Dio, per velo la santa modestia ». Idee queste del tutto rivoluzionarie in quell'epoca.

Passando gli anni le opere si moltiplicano: l'assistenza ai vecchi, piccole scuole, ricoveri ai ragazzi senza tetto e il difficile apostolato fra i galeotti.

La caratteristica dell'opera della Santa è stata l'unione di due generi di vita: una solida e profonda pietà fondata sulla preghiera costante e viva, e una carità ardente, che spinge all'azione, all'apostolato, a darsi a tutti per l'amore di Dio. E questo nel lontano '600, quando tale genere di vita religiosa era sconosciuto alle donne che si consacravano a Dio. Le prime fatiche della Santa e delle sue compagne ebbero la fortuna, cosa insolita nelle opere del Signore, di essere ricompensate abbondantemente. Durante il primo anno di lavoro ben 760 persone traviate furono ricondotte a Dio.

Nel febbraio del 1660 Luisa s'ammalò per non rialzarsi più. Sono giorni di atroce sofferenza fisica: « Figlie mie, bisogna soffrire prima di morire ». « Vivete da buone cristiane ». Queste le ultime due raccomandazioni. Il giorno 15 marzo 1660 Luisa di Marillac s'addormenta nel Signore.

Venne beatificata il 9 maggio 1920 e canonizzata l'11 marzo 1934 dal Papa Pio XI.

PRATICA. La carità ardente e lo zelo apostolico sono segni sicuri della divina predilezione.

PREGHIERA. O Dio, Nostro Signore, degnati di accendere nelle anime nostre il fuoco della carità, perchè col suo bagliore possiamo illuminare le vie di questo mondo, come un giorno fece S. Luisa di Marillac

sabato 8 marzo 2014

08 Marzo 2014 - Festa della Donna

In questo giorno speciale per tutte le donne formulo gli auguri dal profondo del mio cuore invocando dal Signore ogni benedizione dal cielo; inoltre desidero fare mio il discorso di PAPA FRANCESCO, ai partecipati al Congresso Nazionale promosso dal Centro Italiano Femminile, Sala Clementina, lo scorso 25-01-2014. "Ho ricordato l’indispensabile apporto della donna nella società, in particolare con la sua sensibilità e intuizione verso l’altro, il debole e l’indifeso; mi sono rallegrato nel vedere molte donne condividere alcune responsabilità pastorali con i sacerdoti nell’accompagnamento di persone, famiglie e gruppi, come nella riflessione teologica; ed ho auspicato che si allarghino gli spazi per una presenza femminile più capillare ed incisiva nella Chiesa (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 103). Questi nuovi spazi e responsabilità che si sono aperti, e che auspico vivamente possano ulteriormente espandersi alla presenza e all’attività delle donne, tanto nell’ambito ecclesiale quanto in quello civile e delle professioni, non possono far dimenticare il ruolo insostituibile della donna nella famiglia. Le doti di delicatezza, peculiare sensibilità e tenerezza, di cui è ricco l’animo femminile, rappresentano non solo una genuina forza per la vita delle famiglie, per l’irradiazione di un clima di serenità e di armonia, ma una realtà senza la quale la vocazione umana sarebbe irrealizzabile. E questo è importante. Senza questi atteggiamenti, senza queste doti della donna, la vocazione umana non può essere realizzata." Grazie e avanti sempre con il Signore.
 don Giuseppe.


giovedì 6 marzo 2014

QUARESIMA 2014


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mercoledì 5 marzo 2014

UN PENSIERO DI MADRE TERESA ALLA SETTIMANA

"Non cercate Gesù in terre lontane: Lui non è lì. E' vicino a voi. E'con voi. Basta che teniate il lume acceso e Lo vedrete sempre. Continuate a riempire il lume con piccole gocce d'amore e vedrete quanto è dolce il Dio che amate".

martedì 4 marzo 2014

CARNEVALE INSIEME 2014

In occasione del Carnevale, le Comunità sorelle del territorio comunale di Crosia, guidate da don Giuseppe Ruffo (San Giovanni Battista), don Umberto Pirillo (Divino Cuore di Gesù), don Claudio Cipolla (San Francesco d’Assisi), insieme all’Associazione “Insieme per darci una mano”, si sono impegnate per realizzare una festa con forte valenza educativa e sociale.
Ogni gruppo parrocchiale dell’oratorio aveva preparato qualcosa di originale e soprattutto, secondo le finalità dell’Associazione e nel nome di questa unione, a costo zero, cosicchè il messaggio di un Carnevale non spendaccione ma all’insegna della gioia e della semplicità, potesse riecheggiare nelle famiglie.
Hanno partecipato alla sfilata per le vie cittadine, gli educatori delle tre Parrocchie, i ragazzi e i loro genitori, “armati” di macchine fotografiche, fino al Palasport di Mirto, dove ogni gruppo si è esibito nelle performances predisposte.
La nostra Parrocchia San Giovanni aveva preparato un carro allegorico, i partecipanti del Divin Cuore erano tutti travestiti da cuochi, e l’oratorio di San Francesco aveva ideato tante mascherine con poveri materiali e tanta creatività. Al Palasport si è dato il via alle esibizioni di canzoncine, tarantelle, balli di gruppo, di scenette divertenti e alla sfilata degli antichi mestieri. Dunque una giornata ricca di momenti ludico-ricreativi ed educativo-culturali, ma soprattutto all’insegna dell’unione, della collaborazione e del monito comune: vogliamo questo carnevale, mai più quello delle bombolette e delle maschere mostruose, ma quello dell’allegria e della fantasia.